[Vedersi impazzire è sentirsi tremare le gambe a furia di rimuginarci sopra, e io le ho sentite.Vedersi impazzire è sovrapporsi ad altri corpi, ad altre personalità, è cercare di ingannarsi da soli sulla consistenza di una paranoia.Vedersi impazzire è fare buon viso ai pensieri peggiori prima di crollare del tutto, è inventarsi sentieri sempre diversi per dare un giro di volta alle cose, è ripercorrere costantemente lo scritto e il cancellato della memoria.Vedersi impazzire è fare a botte con la luce, orientarla nei punti giusti del corpo, evitare che si sbrindelli tra le ombre].
“Lo sbilico” non è solo testimonianza.
È un atto di fiducia nel potere della parola, nella possibilità che la narrazione personale diventi specchio per altri.
Alcide Pierantozzi non cerca il riscatto, non addolcisce, non trucca la realtà.
“Lo sbilico” è uno di quei libri che non cercano di piacere ma chiedono di essere ascoltati, anche quando fanno male.
È letteratura che si prende il rischio di essere viva.
Buona lettura.



